Spero siano problemi di traduzione

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Poiché mi sono trasformato nel mio nonno alieno, mangio alle 12 e posso vedere su Rai Due una meravigliosa serie tedesca che si chiama Crociere di Nozze. Se non avete avuto il privilegio di vederla, come posso spiegarvi a parole la magnificenza di questo prodotto? Ogni film, perché ogni episodio supera l’ora, è ambientato in una nazione diversa, seguendo le vicissitudini di alcune coppie chi si sposa, chi si innamora, chi festeggia un anniversario, ecc… su una nave da crociera. Il file rouge dovrebbe essere il wedding planner, dovrebbe è d’obbligo dato che nelle tre puntate è l’unico personaggio che fa la sua apparizione di tanto in tanto. E’ uno spin-off di una serie altrettanto mirabile che si chiama La nave dei sogni. Ora che ho suscitato la vostra curiosità, arrivo al punto.

Mi piacerebbe vedere questi episodi con qualcuno del posto, nella fattispecie Dubai, Turchia e Montenegro, e vedere quanti cliché siano riusciti ad inanellare in una sola puntata. Guardandola non mi capacito del fatto che persisto nel guardarla e di come questa potente nazione vede il resto del mondo. Non capisco se sia la serie ad essere brutta o se, essendo destinata ad un pubblico generalizzato, debba far leva su una generica percezione del mondo, cosa che suona ancora peggio. Capire come le diverse nazioni vengano viste all’estero, soprattutto tramite il supporto visivo, è un meraviglioso esercizio antropologico. Finora Germania e USA detengono i prestigiosi premi assegnati da me per i popoli con la migliore conoscenza stereotipata del resto del mondo.

Questa serie è affascinante sotto diversi punti di vista: come viene trattato l’amore e come vengono viste le altre nazioni dai tedeschi sono solo due delle tematiche psicologiche su cui vorrei aprire una discussione un giorno o l’altro (le donne con gli occhiali spaventano gli uomini, i tuoi occhiali sono brutti ma sei una bella donna….potrei discutere ore solo su questa frase).

Ditemi se l’avete vista e cosa ne pensate? Oppure se avete qualche serie altrettanto elevata da consigliarmi per farmi marcire il fegato.

Come aggiungere un po’ di hygge al tuo dicembre

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Poichè questo dicembre devo lavorare moltissimo, per il tempo libero ho deciso di aggiungere un po’ di hygge fai-da-te alla mia vita.

  1. Sarò inseparabile dalla mia copertina, che è di pile e non di lana, ma mi capisce moltissimo
  2. Potrò finalmente indossare i miei calzini invernali senza essere additata come una pazza
  3. Coltiverò la mia sana abitudine di fare la doccia a lume di candela
  4. Dedicherò attenzioni alla mia collezione di pigiami (quasi tutti neri ma sorvoliamo)
  5. Una fraganza per ogni stanza
  6. Dedicherò la giusta attenzione a migliorare la qualità del mio sonno (ne ho bisogno)
  7. Tisane, tisane, tisane
  8. Ingredienti naturali per cibo e prodotti vari ed eventuali
  9. Cercherò di aggiungere un po’ di magia alla mia casa

Con il poco tempo a disposizione, direi che questi sono gli essenziali. Lo hygge forse è un’altra cosa, ma questa è la mia versione casalinga.

Cosa manca? Cosa devo assolutamente aggiungere? Cosa devo togliere?

Io odio il mio compleanno

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Tra poco sarà il mio compleanno ed io odio il mio compleanno. E anche tu lo odi e odi queste cose:

  1. Si invecchia Ma quanti anni compi? E un secchio di affari tuoi! Perché è bello svegliarsi giorno dopo giorno e trovare nuove rughe, nuove cose che cedono alla forza di gravità, il numero delle giovani leve che aumenta sempre più realizzando che alla propria, veneranda, età non si è combinato nulla, che tutti sono là dove vorresti essere tu, che non si è contenti di se stessi.
  2. Le nostre aspettative sono troppo alte. Il punto è che il nostro compleanno è importante per noi e vorremmo che fosse una giornata straordinaria, ma non lo sarà mai, cioè non sarà come ce l’aspettiamo, e ne rimarremo totalmente delusi.
  3. Non va mai secondo i piani. Avete in mente grandi festeggiamenti o vi aspettate qualche sorpresa speciale, ma c’è qualcosa di “più importante” di voi, per cui vostra madre non vi chiama, il vostro lui/lei decide di uscire con i suoi amici per una rimpatriata, il figlio della vostra amica si prende un’influenza di stomaco proprio quel giorno.
  4. Ci preoccupiamo troppo che le persone si divertano. Immaginate: organizzate una festa, per cui magari preparate anche il cibo e le decorazioni, qualcuno si presenta e girate tutta la sera come una trottola per fare in modo che gli ospiti non abbiano troppo freddo o troppo caldo, che non mangino troppo poco, che abbiano da bere, che amino la musica che avete scelto. Non dovrebbe essere la vostra giornata?
  5. Nessuno si ricorda che torta ci piace. Vi arriverà una torta alla nutella, quando tutti sanno che solo a vedere una nocciola siete pronti per la donazione degli organi. Oppure vi arriva un gigantesco mazzo di fiori, quando siete allergici al polline. Oppure qualcuno vi regala un libro sulle costruzioni, quando il vostro massimo del fai-da-te è guardare Fine Living, seppur con passione. In fondo, basta il pensiero, no?
  6. Non deciderete voi cosa fare. Mi spiego: per quest’anno la vostra idea di compleanno è rimanere in casa a spettegolare con le amiche per un’intera serata. Ecco loro, invece, vorranno uscire andare a ballare e si farà quello che vorranno loro.
  7. Ci concentriamo sulle cose negative. L’amore e l’amicizia ci circondano e noi pensiamo che non tutti si sono ricordati del giorno e che sì è tutto bellissimo, però potrebbe essere meglio.
  8. Mette in luce il bello e il buono delle relazioni. Sarà perché siamo più suscettibili, però quel giorno guardiamo gli altri con la lente d’ingrandimento, nel bene e nel male….se poi si è anche rancorosi…sarà per questo che non ho amici
  9. Pensiamo che tutti gli altri vivano dei compleanni perfetti. O delle vite perfette. O dei lavori perfetti.
  10. Abbiamo paura che non importi a nessuno. Io stesso dimentico il mio compleanno, lo cancello dalla mia mente, e vorrei che anche per gli altri fosse così, ma se poi la giornata passa sotto totale silenzio, ci rimango sempre molto male.

Ho indovinato? Che ci vuoi fare, sono un alieno con poteri psichici.

Aggiungeresti qualcos’altro per far diventare questa giornata ancora più penosa?

L’instabilità dell’alloggio precario

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Pur avendo un’astronave madre, muoio dal desiderio di avere un piccolo furgone galattico tutto per me. Anche nei miei sorvoli del mondo sapevo che sarebbe stato un prestito del veicolo di altri, e che voi ci crediate o no, la mancanza di una casa vera e propria è per me oggi una grossa fonte di stress.

Non avere una casa, o una situazione di vita stabile mi impedisce di fare progetti. Sarà l’età che avanza ma la precarietà non è adatta agli agè come me, ci meritiamo di avere delle basi solidi su cui fondare il resto della nostra vita, un posto dove tornare.

Nella pratica, avere un alloggio precario, significa:

  • Non avere i propri mobili, ma doversi adattare a quelli esistenti: so che non sembra la fine del mondo, ma si entra in un girone dantesco di troppospazio-troppopoco-nonpossocomprarenullaperchènonpossoportarlovia che fa saltare i nervi
  • Non poter “fare il nido”: espressione che indica la necessità dell’essere umano di marcare, con i propri oggetti, il proprio territorio
  • Vivere con le valigie sempre pronte: sembra romantico e avventuroso, ma dover rifare tutte le mattine la valigia per trovare la giacca blu, scoprire che è finita sotto tutto e che non potrà essere utilizzata a meno di non passare prima sotto un ferro da stiro che non si possiede, non è per niente eccitante.

Trovare una casa nuova, portarci le proprie cose, arredarla, inaugurarla (anche solo con una bottiglia di champagne), insomma avere il proprio porto sicuro in cui ripararsi quando tutto va male, è una delle cose che mi manca di più….sarà l’età…forse è la mia versione di orologio biologico.

Posso sempre chiedere un furgone spaziale a Babbo Natale, no?

 

Come essere infelici

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Nei mesi scorsi ho letto un sacco di articoli su come essere felici. Ho messo quindi insieme tutte le cattive abitudini che mi rendono così infelice e te le propongo qui sotto:

  1. PARAGONARSI AGLI ALTRI Io non faccio altro e non riesco a smettere: sono tutti più belli, ricchi, affermati di me.
  2. ASPETTATIVE NON REALISTICHE Da dove devo cominciare? Come alieno mi vedo sempre alla guida dell’universo quando non sono nemmeno sicuro di sapere guidare la mia astronave.
  3. SOCIAL MEDIA Io sono un osservatore e non c’è nulla di peggio di Instragram quando l’umore non è dei migliori.
  4. SHOPPING Sono colpevole di shopping solleva umore, di quello di cui ti penti appena torni a casa.
  5. VIVERE NEL PASSATO Devo davvero commentare?
  6. RELAZIONI TOSSICHE La cosa strana di avere poche conoscenze è che se sono quelle sbagliate fanno il triplo dei danni.
  7. ASPETTARE IL MOMENTO GIUSTO Io mi fermo ad aspettare….
  8. MANIE DEL CONTROLLO Non ne ero a conoscenza fino a che non ho docuto svolgere alcuni lavori di gruppo.
  9. ESSERE DISPIACIUTI PER SE STESSI Se significa compatirsi, sono colpevole.
  10. PAURA DI FALLIRE……ancora.
  11. PORTARE RANCORE
  12. PAURA DEL GIUDIZIO DEGLI ALTRI Di essere compatito o deriso da altri alieni, assolutamente sì.
  13. OVERANALYZE La parola mi piace di più in inglese, perchè farsi seghe mentali non è carino.

Quali condividi con me? Quali ho scordato?